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RITROVAMENTI SPECIALI
In questa sezione riportiamo alcune schede con notizie di specie piuttosto rare o poco conosciute ritrovate in provincia di Belluno: in ogni stagione micologica, arrivano segnalazioni di ritrovamenti di specie non comuni da varie zone delle nostre alpi e prealpi, suscitando la curiosità di micologi o di semplici appassionati.
INOCYBE ROSEASCENS Bizio, Bahram, Tedersoo, Orzes & Saitta, sp.nov.
Questa nuova specie micologica rientra tra le recenti scoperte di notevole interesse per la nostra provincia: ad Agordo, in località Campon, Renata Orzes, nostra socia, ha ritrovato degli esemplari di Inocybe con caratteristiche strutturali non riconducibili ad alcuna specie finora descritta. Studi approfonditi hanno portato alla descrizione di una nuova specie, Inocybe roseascens, dettagliatamente descritta nella pubblicazione scientifica allegata.
Un altro ritrovamento di rilievo risale al 5 settembre 2018: durante un censimento in Cansiglio è stato ritrovato un esemplare di Pycnoporellus fulgens, specie micologica molto rara di cui riportiamo una breve desrcizione.
PYCNOPORELLUS FULGENS
Specie molto rara, in Italia è stata finora osservata in zone limitatissime come la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino e la Riserva Naturale Biogenetica di Camaldoli, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (Province di Forlì e di Arezzo); in letteratura vi sono alcune segnalazioni nelle Alpi svizzere, ma la prima segnalazione nel Nord-
E' una una poliporacea lignicola che si presenta in piccole mensole di forma più o meno regolare, dai colori accesi che passano dal giallo intenso all'arancio, con una superficie pileica vellutata, lanugginosa e un imenoforo caratterizzato da tubuli concolori. Nel territorio italiano il suo substrato preferenziale di crescita sembra essere il legno di Abies alba, ma in letteratura la specie è ugualmente segnalata su Picea abies. Si sviluppa sia su tronchi a terra sia su tronchi ancora in piedi, anche a diversi metri d'altezza. Da considerarsi non commestibile.
ALTRI RITROVAMENTI IMPORTANTI (IN ORDINE ALFABETICO):
AMANITA PSEUDOREGALIS
Specie dalle dimensioni particolarmente grandi, molto vicina ad Amanita muscaria, caratterizzata dall'assenza del colore rosso nella cuticola del cappello, che per un fenomeno di schizocroismo, si presenta colorato di nocciola.
Specie velenosa, probabilmente con le stesse caratteristiche di tossicità dell'Amanita muscaria. La specie è stata rinvenuta sul Passo Giau in data 11 agosto 2014 e in Comelico in data 22 settembre 2018. In occasione di questo ultimo ritrovamento, è stata dedicata una puntata della trasmissione "Conoscere i funghi", appuntamento micologico messo in onda su Telebelluno (Amanita Pseudoregalis -
ANTHURUS ARCHERI
Specie "importata" dall'Australia, nota anche con l’appellativo "dita del diavolo". Segnalata in Europa per la prima volta a Bordeaux, associata alle importazioni di bestiame ovino da Sydney e poi in Lorena nel 1914 portata probabilmente dai Soldati australiani del contingente che combattè sul fronte occidentale: le spore furono trasportate tra i peli dei cavalli. In seguito si diffuse in tutta Europa. In provincia la prima segnalazione risale a qualche anno fa. Ora si sono registrate nuove segnalazioni in varie parti del territorio bellunese. La specie micologica ritratta nella foto è stata ritrovata nei pressi di Padola il 10 agosto 2017.
CORTINARIUS ORELLANUS
Specie velenosa mortale abbastanza rara nella nostra provincia e poco diffusa nel resto d'Italia.
Caratterizzata da taglie medio-
Rinvenuto più volte sul Col de Foia, presso Agordo e in alcune località della conca bellunese. Gli esemplari ritratti nella fotografia sono stati ritrovati in periferia di Belluno il 19 settembre 2014.
GANODERMA LUCIDUM
Specie non molto diffusa nella nostra provincia, che cresce in genere su ceppi di quercia. Questo fungo lignicolo non è commestibile ma molto ricercato per le sue proprietà farmaceutiche. Ritrovato a Rivamonte Agordino e in altri boschi della conca bellunese.
HERICIUM CORALLOIDES
Carpoforo che ricorda un grosso corallo, ritrovato nel periodo più caldo della stagione estiva, su tronchi di latifoglie in degradazione; normalmente solitario e piuttosto raro.
Ritrovato in agosto 2017 nei boschi di Padola, in 3 esemplari vicini.
MICROGLOSSUM VIRIDES
Raro fungo saprofita preferenziale dei boschi di faggio, difficile da individuare, perchè ben si nasconde nella lettiera a causa del colore e delle piccole dimensioni. Ha una caratteristica forma allungata, fusoide, con superficie verde-
MUTINUS ELEGANS
Si tratta di una Phallacea abbastanza rara che cresce su detriti vegetali in parchi o in spazi aperti e zone particolarmente umide.
E' simile al Mutinus caninus, molto più diffuso, ma si differenzia soprattutto per la parte fertile apicale più estesa e non ben delimitata dalla parte sottostante; quest’ultima poi è di colore rosso e non bianca come in M. caninus. Ritrovato a Belluno a luglio 2017.
PHAEOLEPIOTA AUREA
Bellissimo fungo, appariscente per colori e grandi dimensioni, poco conosciuto e piuttosto raro nel nostro territorio. La sua comparsa avviene solo in anni con particolari condizioni climatiche. In provincia è stato segnalato in Agordino, in Cansiglio e in Comelico.
(Santo Stefano di Cadore, 4 settembre 2017)
PLEUROCYBELLA PORRIGENS
Si tratta di una specie lignicola che si sviluppa sui ceppi e sui tronchi di conifere.
In Nord Europa è molto diffusa, ma piuttosto rara in Italia.
La prima segnalazione in Veneto arriva da Danta di Cadore, seguita da altri ritrovamenti a Padola e a Lozzo di Cadore. Questa immagine riporta una nuova segnalazione in zona Casera Campo, Forcella Lavardet. (19 agosto 2016).
Questa specie, molto conosciuta e consumata in Giappone fino a qualche anno fa, è considerata altamente tossica dopo segnalazioni di intossicazioni gravi ed avvelenamenti.
RAMARIOPSIS CROCEA
Specie di piccole dimensioni e molto rara in Provincia di Belluno; è stata individuata in boschi di latifoglie in periferia di Belluno in data 9 settembre 2010.
RHODOCOLLYBIA FUSIPES
Fungo lignicolo cespitoso, con un gambo particolare fusiforme, compresso, con solchi profondi, color crema con vistose macchie che riprendono il colore rosso brunastro del cappello. Questa specie, piuttosto rara nel territorio bellunese, è invece molto diffusa in area mediterranea, soprattutto nei boschi di querce. Considerato un tempo buon commestibile, recentemente è stato ritenuto responsabile di avvelenamenti di tipo gastro-
SPARASIS LAMINOSA
Questa magnifica specie si trova nei boschi di abeti di montagna, su vecchie ceppaie in decomposizione. Chiamato anche il fungo del cavolfiore, è stato ritrovato nella zona di Auronzo di Cadore nel mese di settembre del 2016 e anche nei boschi del Comelico a fine agosto 2018.
Bibliografia:
BRUNO CETTO: "I funghi dal vero", Ed. Saturnia (1983);
GEORGES BECKER E AUTORI VARI: "Atlante illustrato dei funghi", Ed. Il Castello (2015);